William Friedkin ha la reputazione di un regista tosto. Forse per i suoi film che spaziano dal noir all’horror, o per le sue idee decise che esprime sempre con molta onestà.
Abbiamo raccolto per te 10 curiosità che forse non conosci sul regista premio Oscar più risoluto che ci sia, un uomo che ha ridefinito l’horror negli anni ’70
Ecco a te cosa abbiamo scoperto:
1. Non ha paura di sporcarsi le mani
Da giovane non ha avuto una vita agiata, quindi si è rimboccato le maniche e ha iniziato a fare qualche lavoretto. La svolta arrivò quando fu assunto come fattorino per una stazione televisiva di Chicago. In pochi anni riuscì a far carriera e ad arrivare a ricoprire ruoli da produttore e da regista di programmi dal vivo;
2. Ama la letteratura
Tra i romanzi che lo hanno ispirato di più c’è Cent’anni di Solitudine (Cien años de soledad) di Gabriel Gracia Marquez. Ha dichiarato di amare la corrente del Realismo Magico, che ha deciso di adottare per Il Salario della Paura (Sorcerer);
3. Il riconoscimento per il suo lavoro non è mancato
Nel 1971 Il Braccio Violento della Legge (The French Connection) portò alla ribalta William Friedkin.
Basato sul libro di Robin Moore, e interpretato da Gene Hackman, Roy Scheider e Fernando Rey, ricevette 8 nomination agli Oscar e ne vinse cinque, tra cui: Miglior Film, Miglior Attore Protagonista per Gene Hackman, Miglior Sceneggiatura non Originale e Miglior Montaggio.
Anche Friedkin quella sera portò a casa quella statuetta dorata come prova del suo buon lavoro da regista;
4. Ha ricevuto un soprannome “carino” per uno dei suoi capolavori
Con il suo film successivo, L’esorcista (1973), William Friedkin ricevette un Golden Globe, una nomination agli Oscar e il nome di “Regista del male”.
Anche questa volta la trama è presa da un romanzo, tratta dalla penna di William Peter Blatty, che per il film servì anche come produttore e sceneggiatore. Il film fu un successo sensazionale, ricevette due Oscar e rimane nella storia come uno dei film più spaventosi di sempre;
5. Oltre alla letteratura, gli piace collaborare con il teatro
Un’altra collaborazione felice è quella con il premio Pulizer Tracy Letts. Dalle sue opere teatrali, Friedkin ha adattato Bug del 2006 e Killer Joe del 2011. Questi suoi ultimi lavori non hanno ricevuto molto successo tra il pubblico, ma hanno riscontrato il favore della critica e come spesso succede, hanno trovato fortuna postuma;
6. Vorrebbe essere ricordato per Sorcerer
Tra i suoi film, vorrebbe essere ricordato per Il Salario della Paura (Sorcerer), del 1977 con Roy Scheider (con cui aveva già collaborato in Il Braccio Violento della Legge). Ha dichiarato “è quello che maggiormente si avvicina alla mia idea di cinema“;
7. Sta per tornare al piccolo schermo
William Friedkin sta sviluppando una serie basata sul suo film Vivere e Morie a Los Angeles (To Live and Die in L.A.) per la WGN America. Il film del 1985 è pronto per approdare sul piccolo schermo dopo 31 anni. Friedkin sarà regista e produttore esecutivo e ad affiancarlo ci sarà il premio Oscar, Bobby Moresco (Crash);
8. Aveva una casa di produzione con Francis Coppola e Peter Bogdanovich
William Friedkin fondò una casa di produzione in associazione con la Paramount dal nome The Directors Company. I titolari della compagnia erano, William Friedkin, Francis Coppola e Peter Bogdanovich;
9. È stato in terapia… solo una volta
Un uomo sanguigno, con molta pressione sulle spalle che si ritrova, dopo aver vinto l’Oscar, ad affrontare un momento difficile della sua vita, così decide di andare in terapia. È entrato, ha parlato con lo psichiatra mentre questo prendeva appunti ed è uscito, per non rimettere piede in quello studio mai più.
Quando racconta questa storia Friedkin aggiunge di aver letto molte cose riguardo alla psicologia e a Freud, per concludere “Non ho bisogno di sapere niente di più riguardo a me stesso. So cosa c’è che non va in me”;
10. Non gli è piaciuta la sceneggiatura di Star Wars
Coppola e George Lucas erano amici e quest’ultimo offrì alla Directors Company di produrre Star Wars. Il finanziamento richiesto era troppo alto, in più Friedkin racconta che sia lui che Bogdanovich non trovarono molto bella la sceneggiatura, per cui rifiutarono di produrlo. L’unico che andò a vedere il film fu Francis Coppola;