Terry Gilliam non è certo una persona comune.
I suoi fan lo sanno bene e lo amano per questo.
Decisamente non convenzionale ha iniziato la sua carriera come fumettista in America, prima di spostarsi in Inghilterra ed entrare a far parte dei Monty Python.
Non servono presentazioni se parliamo del gruppo di comici che hanno conquistato la fama mondiale con film che hanno attraversato gli anni ‘70.
Proprio con il celebre gruppo comico Terry Gilliam ha iniziato a sperimentare con la regia.
Sceneggiatore e regista di molti film da allora, ha creato uno stile unico, che fonde l’umorismo, le ambientazioni fumettistiche e i personaggi strampalati.
Ti abbiamo già parlato dell’incontro all’edizione del Lucca Film Festival del 2015, ma vogliamo mostrarti cosa voglia dire per questo autore quello che noi usiamo definire “Normalità” e “Follia”.
Per farlo ti portiamo tre prove inconfutabili:
Parry in La Leggenda del Re Pescatore (1991)
Robin Williams in una delle sue interpretazioni migliori.
Il suo personaggio, Parry, vive in un locale caldaie e affronta uno stato di delirio perenne a causa di un forte trauma. D’altro canto Parry non si perde d’animo e vede le cose a modo suo.
L’incontro fortunato con Jack Lucas (un giovane Jeff Bridges), ex conduttore radiofonico, oggi depresso, lo porteranno ad affrontare il Cavaliere Rosso, protagonista delle sue paure. I risultati delle loro avventure sono divertenti e inaspettati.
Nota a margine: la sceneggiatura di La Leggenda del Re Pescatore è a cura di Richard LaGravenese. Il film ha riscosso un notevole successo, aggiudicandosi 5 candidature ai premi Oscar, e una statuetta per Mercedes Ruehl (Anne).
Barone Hyeronimus Karl Friedrich von Münchausen di Il Barone di Münchausen (1988)
Liberamente tratto dai racconti omonimi di Rudolf Erich Raspe.
John Neville veste i panni del vero Barone di Münchausen, che si presenta a una recita dedicata alle sue gesta, per metter chiarezza nelle vicende delle sue avventure.
Intanto un assalto da parte dei turchi alla città interrompe il suo racconto e lo costringe a partire alla ricerca dei suoi compagni per vincere la battaglia in corso.
Affiancato dalla giovane Sally, bambina incuriosita dai racconti del vecchio Barone, l’improbabile coppia attraverserà luoghi sconosciuti alla ricerca di Berthold e Albecht per un’ultima avventura insieme.
Qohen Leth di The Zero Theorem (2013)
Per il più recente tra i film del regista andiamo in un’ambientazione futuristica e più incline verso le doti di fumettista di Gilliam.
Il protagonista aspetta la telefonata che gli spiegherà il senso della vita. Qohen (Christoph Walz) è un uomo solitario, un po’ strano e per aspettare quella chiamata potrebbe perdere molte cose della vita che possono dargli la felicità.
La follia questa volta si associa alla ossessione.
Tutti Gusti +1. Don Chisciotte di L’uomo che uccise Don Chisciotte
Questo è il progetto incompiuto di Terry Gilliam. A causa degli scarsi finanziamenti la produzione è stata avviata nel 2000 senza successo, e la stessa sorte ha ricevuto il secondo tentativo del 2008.
Durante l’edizione 2015 del Lucca Film Festival il regista ha confermato che è di nuovo a lavoro sul progetto. Possiamo dire che Terry Gilliam vuole disperatamente portare al cinema il famoso Don Chisciotte che combatte terribili guerre con quelli che si rivelano essere mulini a vento.
In fondo i personaggi di Terry Gilliam sono quasi sempre persone stravaganti che vivono la propria Follia come una visione diversa delle cose.
Spesso sono affiancati, per varie vicissitudini, da persone normali o da persone in cerca di qualcosa di cui neanche loro sono sicuri. Imparano l’un dall’altro, l’Ordinario dal Folle e viceversa.
Noi fan, intanto, rimaniamo affascinati da questi racconti improbabili che ci insegnano qualcosa.