EIGHT- MINUTE DEADLINE
(Zina Papadopoulou & Petros Papadopoulos, Grecia, 2012, col., 8’00”)
In uno spietato mondo virtuale che non tollera errori e dove ognuno è guidato da una scadenza, un postino ha il compito di consegnare una lettera su un monociclo in otto minuti.
WAIT FOR ME
(Miles Crist, Usa, 2012, col., 3’00”)
Un “time-lapse movie” sul cielo e le nuvole di Santa Barbara e Santa Catalina (CA).
CROSSING POINTS
(Lucy Harris, Regno Unito, 2012, col., 13’40”)
Attraverso le riprese dello stadio olimpico di Berlino del 1936 e della Kuppelsaal, un’indagine estetica e spaziale sulle relazioni tra figura sportiva, storia e architettura.
PIXEL JOY
(Florentine Grelier, Francia, 2012, col., 2’09”)
Quando i pixel si divertono…
RUSKIN’S POINT
(John Woodman, Regno Unito, 2012, col., 9’42”)
Attraverso continue riprese della superficie dello stagno che John Ruskin ha costruito nel parco della sua casa a Brantwood, Cumbria, il film presenta allo spettatore una vera e propria esperienza fenomenologica di cambiamento visivo, caducità e trasformazione.
A WORLD ASSEMBLED
(Toby Tatum, Regno Unito, 2013, col., 3’03”)
Un improbabile reame messo insieme da vari elementi in lotta in un tutt’uno fantastico.
REPRESS
(Chris Erichsen, Norvegia, 2013, col., 18’50”)
Una storia senza parole in un moderno paesaggio urbano dopo gli attacchi terroristici del 22 Luglio 2011 in Norvegia.
THE ILLUMINATING GAS
(Esperanza Collado, Spagna-Irlanda, 2013, col., 8’00”)
Una sorta di collage sul ruolo effimero di immagini e suoni durante la proiezione.
SOUVENIR ANIMATION
(Minji Kang, Corea del Sud, 2012, col., 11’08”)
“Un momento” con il passato, presente e futuro
LAPITHS AND CENTAURS
(Frank Müller, Germania, 2013, col., 3’00”)
Giganti e cavalieri si incontrano per un sanguinoso pranzo di nozze. Ispirato alle metamorfosi di Ovidio e a Transformers di Michael Bay.
DOG
(Kate Jessop, Regno Unito, 2013, col., 2’00”)
Un adattamento del poema di Richard Scott basato sul suo quartiere di Merton (Londra).
THE CHOIR
(Marcantonio Lunardi, Italia, 2013, col., 4’13”)
La distruzione della civiltà della cultura a beneficio della civiltà dello spettacolo e del consumo; in un lavoro che, associando profondità e superficialità, disvela l’osceno contemporaneo mettendo in scena la grottesca realtà della finzione.
TRACE
(Ben Skea, Regno Unito, 2012, col., 8’46”)
Un’esplorazione della natura dinamica della memoria.
POST-FORDLANDIA
(Megs Morley & Tom Flanagan, Irlanda-Brasile, 2012, col., 20’00”)
Post-Fordlandia esplora le mitologie riguardanti la fallita utopia di Henry Ford: “Fordlandia”, una città costruita da Ford nel 1928 nel cuore della Foresta Amazzonica.
LAS VARIACIONES SCHWITTERS
(Alberto Cabrera Bernal, Spagna, 2012, col., 6’00”)
Film realizzato con materiale d’archivio e strutturato in tre movimenti, ognuno dei quali con uno specifico processo di editing; tutti interconnessi da modelli di matematica combinatoria, alla ricerca di ritmi visivi e sonori calcolati.
APPAREIL
(Jerôme Walter Gueguen, Francia, 2012, col., 9’42”)
La parola “Appareil” può avere tanti significati: vestito per cerimonia, materiale meccanico, aereo, macchina volante; si può anche riferire a organi umani, al sistema digestivo, può rappresentare un gruppo di elementi, di organi o di strutture. Più si ripete la parola”Appareil” meno si capisce… diventa sfocata, magica.
G/R/E/A/S/E
(Antoni Pinent, Spagna-Svizzera-Germania, 2013, col., 20’00”)
Una decostruzione di Grease ispirata a Dziga Vertov, Mimmo Rotella, Christian Marclay, Pablo Ferro, Paul Sharits, etc.
STUDIO PER INTERNO CON FIGURE E SUONI
(Rick Niebe, Italia, 2013, col., 4’05”)
Breve ricognizione di ambiente domestico con coppia dispersa tra oggetti.
MIRROR BY MIRROR
(Sergei Sviatchenko & Noriko Okaku, Danimarca-Regno Unito, 2013, col., 15’00”)
Connessioni di frammenti tra privato, inconscio e esistenza. L’intento è mostrare quanto siano importanti quei lampi di sentimento che ci danno tutte le sostanze nutritive del nostro immaginario unificato.
THE HANDEYE (BONE GHOSTS)
(Anja Dornieden, Juan David González Monroy, Germania, 2012, col., 7’00”)
Una pulce distinta ipnotizza il fantasma di un uomo distinto.
DAYBREAK/L’AUBE
(George Ungar, Canada, 2013, b/n, 6’45”)
Aprendo gli occhi ogni nuovo giorno, ci fissiamo per qualche minuto nello spazio, vedendo i primi punti panoramici, sentendo i primi suoni. Non è né notte né giorno, ma qualcosa nel mezzo. Frammenti di sogni che rifiutano di svanire, la stretta del giorno non ancora su di noi, la memoria e il desiderio si aggirano intorno ai bordi.
HEX SUFFICE CACHE TEN
(Thorsten Fleisch, Germania, 2012, col., 12’42”)
La surreale fuga dal futuro di una mente disintegrata in un incubo di luci al neon.
DECAY THEORY
(Pat Clark, Usa, 2012, col., 5’00”)
Decay Theory esplora le idee della memoria e la nozione di creazione narrativa tramite interviste registrate e immagini reperite
THE DAY HAS CONQUERED THE NIGHT
(Jean-Gabriel Périot, Francia, 2013, col., 28’33”)
Otto ritratti, otto sogni, otto fughe.