L’atmosfera di attesa per la nuova edizione del Lucca Film Festival 2018 è sempre più elettrizzante.
Poco tempo ormai ci divide dal conoscere i nomi dei protagonisti che prenderanno parte all’evento.
Proprio per stuzzicare il vostro interesse, parliamo di uno degli attori presenti alla scorsa edizione del festival, Willem Dafoe, dal 30 novembre nelle sale italiane con “Assassinio sull’Orient Express”, adattamento del famoso giallo di Agatha Christie.
Vi vogliamo rivelare qualche curiosità dal set del film.
Dafoe interpreta Gerhard Hardman, un professore di ingegneria austriaco, che è in viaggio per andare a tenere una lezione sull’uso della bachelite in campo militare.
“E’ un uomo che esprime le sue opinioni in un modo un po’ offensivo per i suoi compagni di viaggio”, rivela Dafoe, parlando del suo personaggio in un’intervista direttamente dal backstage del film. “E’ molto conscio della posizione e della gerarchia sociale, soprattutto negli anni ‘30”. Hardman è un personaggio abbastanza serioso e, secondo Dafoe, è un buon candidato da osservare per scovare chi è l’assassino.
Dafoe rivela che per l’interpretazione ha dovuto lavorare sull’accento austriaco con un insegnante. “ Doveva essere un accento buono abbastanza da non destare sospetti negli altri passeggeri ma, allo stesso tempo, non abbastanza corretto da convincere Poirot che sia il suo vero accento”.
Su Kennet Branagh, sia regista che attore nella pellicola, Dafoe ha le idee molto chiare.
“E’ presente un parallelismo tra i suoi due ruoli, quello da regista e quello che mette in scena nel film” (Branagh interpreta proprio Hercule Poirot), afferma Dafoe. “Preparava le scene, si assicurava che tutti gli attori sapessero cosa dovevano fare e poi si cominciava”. Ed è molto simile a come si svolge la storia. “Il suo personaggio Poirot tiene in mano le redini della situazione e dirige gli eventi”.
Dafoe racconta anche una caratteristica non convenzionale di come è girato il film. Branagh girava prima la sua parte nelle scene e in un secondo momento quella dei suoi attori, in modo tale da avere più tempo da dedicare completamente a loro. “Lo faceva per muoversi molto velocemente. E’ un modo non convenzionale, ma funziona”.
Parlando del cast della pellicola, e per citare alcuni nomi vi diciamo Johnny Depp, Michelle Pfeiffer e Judi Dench, Dafoe racconta di come ha vissuto l’atmosfera sul set con i numerosi attori. “Ci vuole molta pazienza e voglia di dare sostegno agli altri. Devi essere capace di adattarti”, in quanto le scene molto spesso sono condivise da tanti personaggi diversi. “ Non c’era spazio per la predominanza. E’ stato un ottimo gruppo, andavamo tutti d’accordo”.
Inoltre, aggiunge dettagli su come venivano gestite le scene: “spesso eravamo tutti insieme. Ognuno si faceva avanti per il proprio interrogatorio e poi tornava a far parte dello sfondo. Questa è la struttura”, che veniva tenuta insieme da Branagh, ”lui è stato la vera ancora”.
Willem Dafoe rivela anche quanto sia difficile mettere in scena un personaggio che ha così tanti segreti, come tutti i protagonisti del film, senza svelare al pubblico più del dovuto. “ Penso sia molto intuitivo. Non si può far troppo finta, altrimenti ci si concentra sul mostrare più che sul fare”.
L’opinione conclusiva dell’attore sul film può essere, quindi, solo positiva: “ è pieno di sorprese, romantico e nostalgico. Assassinio sull’Oriente Express è così ben conosciuto che è più un “come è stato commesso” che un “chi lo ha commesso””.
Riguardo alla sceneggiatura afferma: “è meravigliosamente acuta, con un pizzico di dilemma morale. Ha piacevoli inganni e sorprese”.
Non ci resta che consigliarvi caldamente di vederlo, è una pellicola che non potete perdervi.
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