Gabriele Santoro è un maestro di musica, insegna pianoforte e ha scelto di abitare nei Quartieri spagnoli, pur provenendo da una famiglia della Napoli bene. Vive in solitudine un’esistenza abitudinaria e sempre uguale finché un bambino non si intrufola nella sua bella casa: è il figlio del vicino del piano di sopra e la camorra lo sta cercando, per motivi a Gabriele sconosciuti. Quell’uomo schivo che “pensa solo ai cazzi suoi”si ritrova davanti una “creatura” che gli intima: “Tu mi devi aiutare”. E Santoro sa, come recita una delle poesie che ripete a memoria per non perdere la lucidità, che “quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure ed esperienze”