Paolo Sorrentino si presenta davanti alla platea del Lucca Film Festival-Europacinema per parlare del suo cinema, la sua poetica e di quello che gli piacerebbe fare in futuro.
Quello difronte al Cinema Moderno di Lucca è un regista premio Oscar completamente a suo agio. Divertente, spigliato, aperto, Paolo Sorrentino sorprende per la sua affabilità e le sue battute. Le dichiarazioni hanno scoperto un personaggio pieno di inaspettate certezze.
‘Ho iniziato con una sceneggiatura, a casa, l’ho mandato al premio Solinas. Dopo un’esperienza da assistente alla regia, alla fine mi hanno fatto fare il film. Mi sarebbe piaciuto rimanere a scrivere, e penso sarà anche il mio futuro. Da giovane, segretamente, sognavo di diventare un regista, ma non credevo di avere l’attitudine giusta, come l’attitudine al comando, ho scoperto solo successivamente di averla‘
Tra le sue ispirazioni, Paolo Sorrentino, annovera Fellini, Truffau, ma anche un certo tipo di cinema indipendente, come i primi lavori dei fratelli Coen.
D’altra parte si è avvicinato al cinema a 18 anni, rimane sorprendente come abbia capito in fretta come fare il regista, ‘Ho imparato a farlo sul campo, dopo un cortometraggio in cui ho commesso tutti gli errori possibili, ho imparato quello che dovevo fare‘ e riguardo ai suoi primi lavori, ha aggiunto, ‘Avevo già in mente la visione del film che dovevo fare, ma non sapevo come relazionarmi con gli attori, quello l’ho imparato con il tempo e l’esperienza‘. Il rapporto con gli attori è poi migliorato, parlando di Youth, il suo ultimo film ha dichiarato, ‘Lavorare con Michael Caine è stato molto facile, avevamo molti hobby in comune. Altrettanto Jane Fonda, una donna davvero spiritosa‘.
Dopo Il Divo e la sua conoscenza internazionale, il regista si è dedicato a This Must Be the Place, a riguardo ha detto, ‘Sean Penn ha aggiunto qualcosa al film. I grandi attori si infilano negli interstizi che gli lasci liberi, come si impossessano del personaggio, come cammina, come si muove…‘.
Inevitabile è il commento su La Grande Bellezza, di cui Sorrentino parla con entusiasmo, ‘Quello che risulta bello nel film è quello che risultava bello anche per noi che lo giravamo. Le emozioni non erano solo nel film, ma anche noi che lo stavamo facendo eravamo emozionati‘ altrettanto riguardo all’Oscar ha aggiunto ‘I premi mi interessano nella misura in cui mi permettono di continuare a lavorare. Vincere l’Oscar mi ha dato la sicurezza che mi avrebbero fatto fare almeno altri due film‘, la sala ride con lui, quando con ironia pronuncia queste ultime parole.
Paolo Sorrentino ha le idee chiare su quello che significa essere un regista, e dopo un aneddoto sul film aggiunge ‘Quello di essere molto attento, la concentrazione verso ogni aspetto del film, è quello che si richiede a un regista‘. Passando poi sull’originalità del lavoro, ‘Alla fine si inventa poco, si ruba. È come si mettono gli elementi che si riconosce un autore o un altro‘, ha aggiunto ‘Sono fedele al principio che se lo vedo al cinema deve essere bello. Nel tempo ho sviluppato un gusto, specialmente grazie alla fotografia’.
Mentre non ha un’idea riguardo al suo prossimo progetto, il regista sa esattamente quello che gli piacerebbe fare in un futuro non specificato, ‘Farei il noir, è quello che mi piacerebbe fare. C’è una femme fatale al centro, è al buio, è torbido, il bene e il male contrapposti, tutti elementi che mi appassionano, come Chinatown e LA Confidential‘ e se gli chiedi con chi vorrebbe lavorare, Paolo Sorrentino non ha ripensamenti, ‘Il mio sogno è fare un film con Jack Nicholson, ma non credo si realizzerà mai‘.
Un momento è stato dedicato anche al suo rapporto con Luca Bigazzi, suo collaborato come Direttore della Fotografia da anni, ‘La prima volta che ci siamo visti abbiamo quasi fatto a botte. Da quel momento abbiamo collaborato a tutti i miei film. Il nostro rapporto si basa sul contrasto, quello che vuole fare lui è il contrario di quello che voglio fare io. Riusciamo poi a stemperare. Nasce più dalle divergenze, ma ci conosciamo bene e riusciamo a trovare un compromesso, ad arrivare alle stesse idee‘.
Infine, per la sua poetica, Sorrentino dice ‘Cerco di stemperare la solitudine con l’ironia‘ tornando sul tema, ha anche detto che cerca di riprodurre ‘Il momento in cui nella vita di un individuo irrompe un senso si insensatezza. Io cerco di coglierlo e metterlo in scena. I miei film piacciono ai giovani perché è il periodo in cui l’insensatezza si presenta. A volte è divertente e mi permette di divagare‘ e mentre non gli piacciono i film che sanno già dove andare, non possiamo che aspettare il prossimo incontro con il regista.