Twin Peaks: La serie che ha cambiato la tv

Lynch-twin-peaks

La terza stagione di Twin Peaks  è con ogni probabilità l’evento televisivo del 2017. Dopo venticinque anni dalla messa in onda originale, l’agente Dale Cooper e gli incredibili abitanti di Twin Peaks torneranno ad alimentare il nostro immaginario.

“C’era una volta una tavola calda”.

L’omicidio di Laura Palmer nasce da una conversazione amichevole, casuale, fra due amici come David Lynch e Mark Frost, mentre sorseggiano un caffè (ossessione del regista americano) al Duparis.

“Un corpo avviluppato nella plastica, gettato sulla sponda di un lago”;

è bastato questo per mettere in piedi la più grande e rivoluzionaria serie tv di tutti i tempi. Gli anni ’70 e ’80 avevano visto l’affermarsi di una moltitudine di serie popolarissime, tutte uguali e senza un vero inizio ed una vera fine (Love boat, Happy days, A-Team, I Robinson), che non avevano altro intento se non quello di fare ascolti e divertire, anche genuinamente, le famiglie e i giovani di quella generazione.

Trama orizzontale e verticale

Eppure, come sappiamo, Lynch non è mai stato un cineasta simile agli altri. Come ha raccontato anche nel suo libro di interviste con Chris Rodley “Io vedo me stesso”, il “medium” televisivo, per lui, è stata l’opportunità di usufruire di una narrazione lunghissima, a episodi, nella quale si può raccontare anche ciò che in un film normalmente si deve lasciare fuori. Nasce così l’idea, oggi cardine delle serie televisive, di “trama orizzontale” e “trama verticale”. Con la prima si intende una narrazione che si estende per diversi episodi, come la risoluzione dell’omicidio di Laura Palmer e con la seconda si intende invece una storia che si comincia e si conclude nello stesso episodio o in un ristretto numero di essi.

L’intesa con Badalamenti

Lynch non ha poi mai nascosto l’importanza che hanno assunto le musiche all’interno della serie. Quando è stato ospite, infatti, al “Lucca film festival ed Europa Cinema” nel 2014, le musiche furono eseguite da un’orchestra di sessanta elementi, commuovendo il regista.

Le composizioni di Angelo Badalamenti, grazie a una mistica intesa tra i due, riescono a trasmettere l’atmosfera tipica dei film del cineasta americano, contraddistinti da una peculiare sinergia fra comico e surreale, bruttezza, nel senso della mostruosità di personaggi come “La donna del radiatore” di Eraserhead, e quella bellezza fatale di donne affascinanti ma pericolose, proprio come le giovani di Twin peaks e la stessa Laura Palmer.

La seconda stagione e l’attesa per la terza

La televisione, con Twin Peaks, si è scoperta arte. La violenza, la bellezza dei protagonisti e l’immaginazione occulta e visionaria di Lynch scossero i telespettatori di tutto il mondo, dal Giappone degli Stati uniti, abituati a pensare alla televisione come ad uno spettacolo rassicurante e leggero. Purtroppo, fu proprio la componente scioccante a visionaria a condannare la serie. La seconda stagione, infatti, fu continuamente messa in dubbio, dai produttori e dalle emittenti, tanto che, a causa di insanabili fratture, Lynch abbandonò parzialmente il progetto. Cominciò a lavorare assiduamente su Cuore selvaggio e scrisse e diresse quel fantastico episodio finale della seconda stagione, che lasciava tutto aperto e in discussione, in disperata ricerca di risposte che ci potranno essere date solamente il 21 Maggio.