Tra gli ospiti d’onore al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2017 anche Olivier Assayas. Il regista francese presenterà, nella sezione Anteprime Fuori Concorso, il suo ultimo lavoro Personal Shopper. Candidato alla Palma d’oro, il film ha vinto il Prix de la mis en scène al Festival di Cannes 2016, premio peraltro vinto nel 2015 da Hou Hsiao-hsien, regista taiwanese al quale, nel 1997, Assayas aveva dedicato un documentario-tributo. Dotato di uno sguardo ad ampio raggio e superando una vocazione nazionale a partire dalla passione per l’Oriente, Assayas riesce, allo stesso modo, a realizzare capolavori del cinema europeo contemporaneo, dopo aver spaziato in altri ambiti, come quello musicale, dove è stato a lungo ed è, tutt’ora, attivo.
“Credo sia importante capire, in modo intuitivo, che cosa facciamo. Ma quando fai qualcosa devi seguire l’istinto. È indispensabile un certo livello di rischio perché creare immagini, personaggi, emozioni comporta qualcosa di brutale. Devi essere preparato a entrare in spazi che possono farti perdere il controllo.”
Personal Shopper
Personal Shopper è la storia di una giovane americana che, a Parigi, si occupa del guardaroba di una celebrità. Una ragazza apparentemente comune che, dopo la morte del fratello, si scoprirà capace di comunicare con l’aldilà. Per la protagonista, Maureen, Assayas ha rinnovato la collaborazione con Kirsten Stewart, interprete a del precedente lungometraggio Clouds of Sils Maria, al fianco di Juliette Binoche. Le aspettative non possono che essere elevate di fronte a un film che s’intuisce coerente con la tendenza registica all’esplorazione del retroscena, del non visto e del non detto. Un cinema dell’invisibile e del misterioso, dunque, più che mai, uno sguardo sull’Aldilà tanto nel cinema, quanto nei rapporti umani. Un’indagine attenta che stavolta si misura con il soprannaturale in senso proprio, seguendo le vicende di una medium nel non-patinato mondo del fashion ricostruito da Assayas.
Assayas e il cinema del non detto
“Sils Maria tratta di un’attrice, che deve navigare attraverso vari strati della realta – è anche in un certo senso un ritratto di Juliette Binoche, per come è oggi, non un film con Juliette, ma un film su Juliette. Mette davvero moltissimo di se stessa in questo personaggio, che riesce ad apparire, così, profondamente vero e radicato in lei.”
E forse Sils Maria è il lavoro più significativo per il cinema del non detto, caratteristico di Assayas. Qui, il regista francese, raggiunge la massima purezza grafica del segno registico: straordinarie dissolvenze e campi lunghi sulle montagne di Sils, si sfaldano in una sovrapposizione primi piani, voci e sguardi angolari. La bellezza di un ambiente intatto è tradotta in cinema dell’ambiguità, attraverso immagini esenti dal virtuosismo e tuttavia (o forse, a maggior ragione) dotate di potentissima forza comunicativa. Come il Serpente di Maloggia, la catena di nuvole che solo in un particolare momento della giornata regala uno spettacolo di straordinaria bellezza a chi ha la fortuna di osservarlo insinuarsi tra le montagne di Sils, così sono le emozioni, i conflitti e le relazioni, sempre attese ma mai esaurite, mai consumate, la meraviglia e la sofferenza sono racchiuse nel non-ancora. E anche noi, come i pochi e fortunati spettatori in attesa del serpente, non possiamo che aspettare Personal Shopper, con quella stessa fiducia nella meraviglia.
Personal Shopper verrà proiettato in anteprima fuori concorso il 9 aprile alle 21 presso il Cinema Moderno di Lucca.
Il regista sarà a Lucca il 9 aprile per ritirare il Premio alla Carriera e per una lezione di cinema proprio prima della proiezione del suo ultimo film.