Marco Bellocchio non smette mai di interrogarsi. Questo continuo atto di ricerca (anche formale) lo rende ancora oggi uno dei registi più lucidi e anticonformisti in Italia, e che fa del suo cinema un monumento alla complessità.
In una carrellata di citazioni, ecco alcuni dei temi più cari al regista bobbiese, che sarà ospite dell’edizione 2016 del Lucca Film Festival.
- Bellocchio sulla sua vita. “Se potessi dividerla in capitoli il primo riguarderebbe certamente la perdita della fede”.
- Bellocchio e la laicità. “La laicità è proprio contro una certa cultura dominante che è cattolica e razionale al tempo stesso…”
- Sulla laicità in Italia. “Vedo un’Italia disorientata, smarrita, divisa in due. Parlando di laicità, questa non c’è, in termini generali. C’è una cultura dominante che tende assolutamente a sottovalutare, a considerare niente, e anche in qualche modo a subire, se non apertamente ad accettare – questo è un dato di realtà – questa situazione, quasi come se il discorso sulla laicità fosse qualcosa di superfluo, superato. Però, se per tutta la mia vita ho cercato di essere coerente rispetto alle cose in cui credevo, continuerò ad esserlo.”
- La linearità non è (sempre) tutto. “Con Sergio Castellitto abbiamo fatto due film, ma in seguito mi ha detto che leggendo i copioni non aveva capito niente. In Sangue del mio sangue a volte saltano le coordinate: se facessi un film americano filerebbe tutto, invece qui ci sono anche delle incongruenze, ma non è detto che i film preparati con grande meticolosità siano i migliori”.
- Una ricerca che non si ferma mai. “Più che un filosofo io ero e resto un ricercatore: assillato da un’insoddisfazione costante che reputo positiva. Il successo è niente, l’importante è arricchirsi dentro.”
- Sulla dimensione anarchica con cui vede le cose. “Mi appartiene da sempre, così come da sempre è fortissima la mia insofferenza nei confronti del Potere. Chissà, verrà forse dalla formazione cattolica, ma ci tengo alla coerenza e alla moralità.”
- “La ribellione si rinnova, la rabbia non mi dà più soddisfazione immediata. Mi chiedo subito: e poi? E la domanda successiva che mi faccio è: sei diventato un conservatore, un reazionario?”
- Un regista fedele a se stesso. “Non rinnego nulla di nulla, oggi ho soltanto voglia di seguire le mie idee. Sbagliate oppure no, ha poca importanza.”
- Tratta dal film Il regista di matrimoni: «In Italia comandano i morti…»
- Riguardo che cosa resti da demolire ancora, risponde: “Tanto. Tanto che non basterebbe una vita per enumerare tutto. Ma il punto secondo me è che è necessario ricostruire la propria identità applicandosi, come artista, alle cose concrete abbandonandosi alla fantasia. E una volta che l’hai ricostruita, tu puoi andare dove vuoi. Libero.”